Messaggio del
9/19/00 7:13:28 PMTitolo: Pillole Radicali (1)
Autore: Massimo Lensi
Testo: Vorrei ulteriormente
approfondire un aspetto delle elezioni on line dei Radicali. Come ho gia' scritto nel
Forum queste elezioni non sono state concepite per il rinnovo dell'organo, ma bensi' per
il suo ampliamento. Differenza di non poco conto. Il Comitato di Coordinamento dei
Radicali nacque due anni fa circa (autunno 1998). Non vi furono elezioni ne' consultazioni
interne a nessun livello. L'organo si 'autoconvoco'' in base ad un preciso tam tam tra
alcuni compagni ed amici, sulla base dell'astratto concetto di 'coloro che si stanno
occupando di qualcosa all'interno del Movimento'. Una specie di auto-cooptazione
spontanea? No. Pannella aveva necessita' di formare un luogo politico di rappresentanza,
necessario a lanciare le famose campagne del 1999. E quindi fu dato il via ad una
cooptazione precisa, quasi scientifica. Non tutte le campagne erano ancora state definite
pero', ma di referendum e Rivoluzione Liberale gia' si iniziava a discutere. In quel
periodo ero fuori d'Italia, tra India e Tibet, e mi accorsi al mio rientro dopo numerosi
mesi, esattamente il giorno di apertura dell'Assemblea dei Mille che qualcosa era
cambiato, radicalmente cambiato. Pannella era stato eletto precedentemente all'unica
carica prevista per il' Comitato dei 48' che non ha ne' statuto ne' interna corporis. In
breve: regole. Vive sulla tradizione e sulla consuetudine interna, si dice. Pannella era
il presidente del Comitato. L'Assemblea lancio' le tre campagne (si era aggiunta nel
frattempo la 'Emma for President': tralascio la storia della primogenitura di questa
campagna...) e ratifico' un'ulteriore responsabilita', quella di Coordinatore dei Radicali
italiani, ma non del Comitato. Nel corso dei mesi i Radicali per la prima volta scelgono,
contravvenendo alla loro stessa storia, una ideologia come base fondante della loro
politica: il liberismo in economia. Mai era successo. La strategia dei radicali si era
sempre fondata sul congresso annuale e sulla pragmaticita' degli obiettivi inteso come
programma. I tempi, dicevo poco sopra, stavano modificando il DNA radicale. Non a caso dal
1995 non era stato piu' convocato nessun congresso e il partito (radicale) non esisteva
piu'. Se non nel sito www.radicalparty.org (premonizione dei fatti in corso?) e all'ONU
come NGO. Salto temporale. Primavera 2000. Pannella si dimette da presidente del Comitato
e non partecipa piu' a nessuna riunione dello stesso. Potrebbe sembrare, ma non lo e', una
sconfessione pubblica dell'operato del Comitato e del Coordinatore anche a causa di un
documento approvato (tra regionali e voto referendario) dallo stesso Comitato che ne
avrebbe 'obbligato' (come analisi della teoria rivoluzionaria) lo scioglimento in caso di
sconfitta referendaria. Avvenuta, ma non - attenzione alla finezza - interpretata come
'sconfitta'. La sconfitta e' di Berlusconi... quello del 1994. Alla conclusione dei lavori
dell'ultima riunione Pannella decide di contravvenire a questa inquietante prassi
chiamando in causa la 'disciplina' della sua funzione di eurodeputato della Lista Bonino.
Interviene. Nel frattempo, nel corso della riunione precedente, il Comitato da vita ad una
Direzione, composta anche dal Coordinatore nonche' dal Tesoriere (ma del PR) e dall'altra
responsabilita' - funzionale - che nel corso dei mesi aveva preso vita dal nulla: il
responsabile dell'informazione. Pannella nel suo intervento all'ultima riunione del
Comitato legittima la vita stessa del Comitato attraverso la metafora istituzionale del
parlamento italiano autoconvocatosi per ben due volte nella sua storia (la seconda,
onestamente, non mi pare proprio una autoconvocazione in senso stretto, ma tutto e'
possibile).