Ai Direttori dei
quotidiani nazionali:
Il GIORNALE - Milano
CORRIERE DELLA SERA - Milano
LA STAMPA - Torino
LA REPUBBLICA - Roma
LIBERO - Milano
IL RESTO DEL CARLINO - Bologna
IL MESSAGGERO - Roma
Egregio Direttore,
al di lą del significato che Gerusalemme da millenni ha per Israele e per tutto il popolo
ebreo e per il quale nel 1996 si č festeggiato il tremillesimo anno di fondazione come
capitale dello Stato, questa cittą č sede del Governo israeliano da molti anni. Anche
durante il periodo dell'occupazione giordana di Gerusalemme est, tutte le Istituzioni
dello Stato avevano sede a Gerusalemme. In questa cittą ha sede la Presidenza, il
Parlamento, il Governo, i Ministeri, la Corte Suprema di Giustizia. Molti Paesi, tra cui
l'Italia, forse per prudenza o per ossequi nei confronti dei Paesi arabi, mantengono la
loro Ambasciata a Tel Aviv, perņ i loro Ambasciatori per incontrare gli esponenti
ufficiali israeliani si recano a Gerusalemme. La stragrande maggioranza della classe
dirigente politica italiana, salvo alcuni politici che hanno una connessione sentimentale
per Israele, ha troppo spesso negato le ragioni d'Israele e la ricorrenza dei 53 anni
dalla fondazione di questo Paese, puņ quindi essere un segnale d'amicizia a tale Stato
democratico.
Non č ora di avere il coraggio politico di ammettere che anche gli israeliani debbano
avere il diritto ad avere una loro capitale?
Non č ora che si riconosca ad Israele il diritto di scegliere la propria capitale?
Non č ora che ad Israele venga concesso il diritto di vedere riconosciuto la propria
capitale in quella cittą che da 3000 anni č nelle preghiere di ogni ebreo e che Re
Davide ne fece la pietra angolare dell'unificazione religioso, culturale e nazionale del
popolo d'Israele?
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