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"...eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto si volgerá nuovamente al bene,che ritorneranno l'ordine, la pace, la serenitá"Annalies Marie Frank
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IL CAMPO Dl CONCENTRAMENTO DI POLLENZA (Macerata)

di Roberto CRUCIANI

Nel Comune di Pollenza (Macerata) in contrada Santa Lucia, nella proprietà degli eredi del Marchese Carlo Costa, e più precisamente a Villa Lauri, il Ministero dell'Interno ubicava il CAMPO Dl CONCENTRAMENTO FEMMINILE dal Giugno 1940.

LE INTERNATE

Il 26 Giugno 1940 giungevano solo tre internate, di cui due erano di nazionalità slava; successivamente seguivano altri, arrivi. Nel 1941 le internate erano cinquanta; nel dicembre 1942 arrivavano a 76, mentre i posti disponibili nel Campo erano 90.

Le internate erano slave, greche, francesi, polacche ed altre nazionalità. La maggior parte di esse erano di origine ebraica. Alle stesse, se non abbienti, veniva corrisposto un sussidio giornaliero di £. 6 e centesimi 50.

IL CAMPO Dl LANCIANO TRASFERITO A POLLENZA

Il 12 Febbraio 1942 venivano trasferite a Pollenza 65 internate da Lanciano a causa della chiusura di questo Campo. Il Commissario, il giorno precedente, scrive al Podestà di Pollenza: "Si prega disporre per la fornitura a questo Campo di Concentramento 65 razioni di pane in più perché nella giornata di domani arriveranno qui altre 65 internate da Lanciano per trasferimento del campo. Poiché il pane, in forma grossa, che viene fornito a questo campo si rende immangiabile, perché poco cotto, si prega, come già d'intesa con Voi e col sanitario, di voler provvedere per la confezione di tutte le razioni in forme del peso di 200 grammi l'una. Si prega provvedere altresì per l'aumento delle razioni di carne."

I VIVERI AL CAMPO

In un periodo in cui c'era scarsità di viveri, qualche fornitore poteva anche approfittare della situazione.

Segnalando le diverse difficoltà nell'approvvigionamento di latte, è da riportare la seguente lettera del Commissario Prefettizio del 4 Giugno 1941 relativa alla Carne bovina al campo di Concentramento: "Viene segnalato che voi vendete tutto intero il quantitativo della carne bovina relativa ad una quindicina, in soli due giorni e cioè nel sabato e domenica, facendo in tal modo rimanere la popolazione priva di carne per una intera settimana. Per ovviare a questo grave inconveniente dispongo che voi, appena macellata la bestia assegnatavi per il consumo di 15 giorni, la dividiate a metà, conservandone parte nel frigorifero affinché sia venduta nella settimana suc- cessiva, rimanendovi l'altra metà per distribuirla alla popolazione durante la settimana in cui è stata eseguita la macellazione. Come vi è noto, nel Campo di con- centramento degli internati in Villa S.Lucia (Lauri, N.d.R.), vi sono 60 persone compreso il personale di servizio alle quali biso- gnerà pure distribuire la carne ogni settimana. Pertanto, a cominciare dal prossimo sabato 7 corrente, voi, appena macellata la bestia, dovete mettere da parte DODICI chilogrammi di carne per tenerla a disposizione del Campo di Concentramento suddetto e nella settimana seguente fare altrettanto, prima di iniziare la vendita della seconda metà. Qualora veniate meno alle disposizioni di cui sopra e sulle quali vigilerà attentamente la Guardia comunale, sarete punito a termini di legge."

RELAZIONI CON I CAMPI DI TREIA, URBISAGLIA E PETRIOLO

Anche se il Campo di Pollenza era esclusivamente femminile, esso aveva collegamenti con gli altri della provincia di Macerata.

Il Commissario del Campo dell'Abbazia, secondo le testimonianze raccolte, si recava una volta alla settimana, con un Ufficiale di Pubblica Sicurezza, ad ispezionare il Campo di Pollenza; il tragitto veniva coperto con la bicicletta, trattandosi di pochi chilometri.

Nel Giugno del 1940 inoltre, i vari appaltatori del servizio mensa dei Campi, si rifornivano di stoviglie presso il deposito di Pollenza. Per quanto riguarda le internate, alcune di queste soggiornarono a Pollenza, poi a Treia ed infine a Petriolo.

LE DIRETTRICI

Nel periodo avvicendarono ben 4 direttrici, di cui alcune insegnanti elementari.

CORRISPONDENZA

Tutta la corrispondenza in partenza dal Campo veniva preventivamente censurata con un piccolo bollo circolare in gomma di mm. 24 e con l'indicazione "CAMPO CONCENTRAMENTO POLLENZA" e stemma al centro. Nel caso di lettere, esse dovevano essere censurate anche all'interno. Mentre le cartoline venivano censurate con il solo bollo piccolo del Campo, le lettere avevano due bolli, quello citato ed uno lungo cm. 6 con l'indicazione su due righe "VERIFICATO PER CENSURA". La corrispondenza veniva poi inoltrata tramite la posta civile e quindi dall'Ufficio postale di Pollenza che a sua volta bollava con il Guller in uso.

IL CAMPO DOPO L'8 SETTEMBRE 1943 - PRIMA CHIUSURA

Dopo tale data alcune internate partivano per Verona, Fiume, Lubiana, Sebenico, Modena ed alcuni comuni della provincia di Macerata; altre fuggirono dal Campo per ignota destinazione.

Il 30 Settembre tutte le internate presenti al Campo passavano a disposizione del Comando Militare Tedesco di Macerata ed alle ore 14 con automezzi dello stesso comando venivano avviate al Campo di Sforzacosta.

 

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Ultimo aggiornamento: 16/01/10