Le apparenze ingannano, eppure oggi possediamo molte conoscenze relative alla grande e strana realtà che ne è la causa, e alle eleganti leggi universali che governano la realtà. La nostra conoscenza è fatta di spiegazioni: affermazioni relative a ciò che sta davvero dietro le apparenze e al suo comportamento. La nostra specie, per gran parte della sua storia, non è riuscita a creare questa conoscenza. Da dove deriva? Secondo l'empirismo, dall'esperienza sensoriale. Ciò è falso. La vera fonte delle teorie è la congettura e la vera fonte della conoscenza è la congettura alternata alla critica. Creiamo teorie riformulando, combinando, modificando e ampliando idee già in nostro possesso, allo scopo di migliorarle. Esperimento e osservazione servono a scegliere tra le teorie esistenti, non ne costituiscono la fonte. Interpretiamo le esperienze grazie a teorie esplicative, ma le vere spiegazioni non sono ovvie. Il fallibilismo ci spinge a non basarci sull'autorità ma a riconoscere che potremmo sempre essere in errore, dunque a cercare di correggerci. Per farlo, cerchiamo buone spiegazioni - spiegazioni difficili da modificare, nel senso che cambiarne i dettagli potrebbe farle crollare. Fu questo, non la verifica sperimentale, il fattore decisivo per la rivoluzione scientifica e per lo straordinario progresso, rapido e continuo, in altri settori toccati dall'Illuminismo. Fu una ribellione nei confronti dell'autorità che, diversamente da molti casi analoghi, non cercò di instaurare una nuova forma di giustificazione delle teorie ma di iniziare una tradizione critica. Alcune idee che ne sono scaturite hanno una portata enorme: spiegano molto più di ciò per cui erano state concepite in origine. La portata di una spiegazione è una sua caratteristica intrinseca, non un nostro presupposto come sostengono empiristi e induttivisti.
Deutsch D. L' inizio dell'infinito. Spiegazioni che trasformano il mondo. Einaudi; 2013
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