E poiché il volere crea il carattere dell'io, abbiamo potuto allora interpretarlo come principium individuationis, la fonte dell'identità specifica della persona. Tuttavia, è proprio quest'individuazione prodotta dalla Volontà a porre una nuova grave difficoltà all'idea di libertà. L'individuo, plasmato dalla volontà e consapevole che potrebbe essere diverso da quello che è (a differenza dell'apparenza corporea, dei talenti o dello attitudini, il carattere non è dato all'io con la nascita), tende sempre ad asserire un «me stesso» contro un indeterminato «essi», tutti gli altri che io, in quanto individuo, non sono.
Hanna Arendt - La vita della mente, 522 - 23