L'adesione prestigiosa di
Willi de Clerk all'entrata immediata di Israele nell'Unione europea ha contribuito a far
scoppiare il caso: Europa si, Europa no, per Israele? Forse sarebbe meglio dire: Europa,
non so.
La proposta, fatta da Marco Pannella a Gerusalemme nel lontano 1985, puo' sembrare
interessante, una grande idea. Sicuramente l'ammissione di Israele in Europa farebbe bene
soprattutto all'Europa stessa e alla sua immagine. L'Europa prova giustamente nei
confronti degli ebrei un senso di colpa difficilmente cancellabile. Sulla coscienza
europea pesano duemila e piu' anni di odi e persecuzioni antisemite, la Shoa' e il rifiuto
di dare ai sopravissuti della Shoa' un rifugio. I sopravvissuti ebrei dei campi della
morte, cui era rimasta solo la vita avendo perso casa e famiglia e patria, furono messi in
campi profughi e dichiarati "displaced persons", cioe' persone senza luogo ,
senza un posto che potesse accoglierle, persone soprattutto scomode che, per fortuna
dell'Europa, fuggirono verso la Palestina per creare e far rinascere lo Stato di Israele
nella stessa zona geografica e storica di duemila anni prima.
L'Europa quindi potrebbe ricostruirsi una verginita' se non morale almeno politica e
avrebbe tutto da guadagnare dal punto di vista pratico mettendosi praticamente in casa
l'Alta Tecnologia israeliana, seconda, forse, solo a quella degli Stati Uniti.
Le argomentazioni di molti "... ma se entra Israele perche' dire di no a Turchia,
Egitto, Marocco, Algeria?" non reggono perche' questi paesi sono dittature, a parte e
con riserva la Turchia, praticano tutti la pena di morte e molti il terrorismo.
L'altra parte della
medaglia pero' rivela un problema grave: i rapporti stretti tra Europa e paesi arabi. La
innegabile sudditanza dell'Europa agli stati arabo-islamici e l'altrettanto innegabile
ancora esistente antisemitismo o antisionismo che dir si voglia, saranno certamente un
grande ostacolo pratico e ideologico all'entrata di Israele in Europa.
Israele potrebbe trarne
un vantaggio economico, potrebbe non essere piu' l'ebreo tra gli stati del mondo, potrebbe
non essere piu' boicottato ogni volta che la Lega Araba lo ordina.
Potrebbe ma cio' che certamente accadrebbe sarebbe la perdita della propria liberta' e
indipendenza, il pericolo di finire tra le fauci dei politicanti europei apertamente e
dichiaratamente filoarabi.
Israele e' piu' europea di molti stati europei ma la sua peculiarita' di paese degli ebrei
e per gli ebrei ne farebbe l'ultimo degli stati, il piu' chiacchierato e maltrattato.
Ricordiamoci le visite in Israele di Robin Cook, ministro degli esteri inglese, e di
Jacques Chirac . Sono venuti, hanno fatto le loro violente sceneggiate antiisraeliane e se
ne sono andati lasciandoci con la bocca amara e tanta rabbia.
Ricordiamo che in 52 anni dalla fine della guerra il primo presidente italiano venuto in
visita ufficiale in Israele e' stato Azeglio Ciampi che ha parlato a Gerusalemme
riconoscendola cosi' capitale di Israele. Grande coraggio ma e' stato il primo.
Ricordiamoci che Lo Stato del Vaticano ha riconosciuto Israele solo nel 1993.
Ricordiamo anche che l'Europa Unita non esiste, esiste solo l'Unione Europea in cui non
legifera il Parlamento ma il Consiglio europeo composto da rappresentanti dei paesi
membri. Pericoloso e anche antidemocratico perche' ogni consigliere porta l'imprimatur del
proprio paese, nel bene e nel male.
Israele correrebbe il pericolo di dover abbandonare la propria anima ebraica cessando di
essere il paese degli ebrei e il nostro rifugio in caso di pericolo. Come possiamo pensare
che 5 milioni di persone, 5 milioni di ebrei, possano opporsi a 80 o 100 milioni di non
ebrei con un backround di pregiudizi non ancora superato.
Last but not least, Israele dovrebbe dare i suoi pompelmi all'Olanda o alla Danimarca e
noi dovremmo mangiare i pompelmi olandesi o danesi . Terribile.
mi e' capitato di leggere
la tua mail in risposta all' appello per il diritto allo studio dei palestinesi e mi
piacerebbe si capisse che le cose non stanno esattamente come l'appello in questione le
presenta. Arafat ha preferito non rispettare i vari accordi firmati e ha fatto scoppiare
la violenza, la guerra e il terrorismo. I palestinesi provocano Israele da 6 mesi e ogni
giorno, ogni santo giorno la polizia israeliana o l'esercito scoprono nuovi tentativi di
attentati. Il giorno precedente la chiusura di Ramallah e' stata fermata una macchina che
andava verso Gerusalemme per un attentato : nell'auto c'erano diversi chili di esplosivo e
cilindri di gas. I servizi segreti sapevano che proprio a Ramallah stavano preparando un
grande attentato contro i cittadini di Israele. Ogni giorno, anche adesso che ti scrivo,
ci sono palestinesi nascosti che sparano contro qualsiasi macchina con targa israeliana.
Oggi e' morto un uomo che stava andando al lavoro. Sei mesi di terrorismo e di
provocazioni, sei mesi di violenza e ogni volta che Israele reagisce si mettono a urlare
che siamo tanto cattivi e che vogliono la protezione delle forze internazionali.
Credo che nessun paese del mondo accetterebbe una simile situazione perche' ogni nazione
ha il dovere di proteggere i propri cittadini dalle bombe che gli saltano
indiscrimatamente tra le gambe. Arafat non da nessuna importanza alla gioventu'
palestinese prova ne e' che all'inizio dell'intifada ha fatto chiudere le scuole e le
universita' perche' bambini e ragazzi andassero a fare da scudi umani (Perche' non hanno
protestato allora quelli che protestano oggi?). Israele pero' tiene molto alla sua
gioventu', ebrea o araba che sia, e vuole eliminare ogni possibilta' di assassinio. Non si
puo' permettere che bombe esplodano tra la gente, tra le case, nei mercati. NOn si puo',
in coscienza. Se i palestinesi stanno con Arafat e la sua violenza e accettano il suo
tradimento alla pace ed agli accordi di pace, allora devono pagarne il prezzo. Non si puo'
avere la botte piena e la moglie ubriaca. Vogliono il terrorismo? Paghino il prezzo del
terrorismo e il prezzo e' che Israele deve difendersi. In questo momento laTV israeliana
trasmette, come tutti i giorni, un programma per ragazzi in ebraico e arabo con ragazzi
ebrei e arabi. Non succede dall'altra parte, anzi nei testi scolastici palestinesi si
leggono titoli del tipo"nessuna altra possibilita' alla distruzione di Israele"
e alla TV palestinese fanno solo programmi di odio con bambini di sei, otto anni vestiti
da terroristi col mitra in mano.
Bisogna sapere, bisogna pensare.
Non ti invito a non firmare , se te la senti devi farlo ma, vedi, prima pensa alla
malafede di quell'appello . Poi decidi.
Cordialmente
E' entrata nell'aula del
tribunale militare di Bet El ridendo e con i pollici alzati in segno di vittoria. Ha detto
di essere orgogliosa di quello che aveva fatto e di essersi sacrificata per il suo popolo.
Amana Mona, 25 anni, palestinese, reporter del giornale palestinese Al Sinobar, membro
attivo dei terroristi Fatah Tanzim, aveva contattato via internet e facendosi passare per
ebrea americana, bella e con gli occhioni azzurri, ragazzi israeliani desiderosi di
avventure come tutti i ragazzi del mondo.
Ne aveva esclusi alcuni troppo sospettosi e alla fine la sua scelta era caduta su Ofir
Rahum, 16 anni, abbastanza giovane e ingenuo da cadere nella trappola.
Gli aveva dato appuntamento a Gerusalemme promettendogli che sarebbe stato a casa, come al
solito, alle 5 per non far preoccupare mamma e papa'.
Ofir era andato all'appuntamento con la morte ignaro e felice, indossava la maglietta
della sua scuola, sognava, era la sua prima ragazza, forse si sentiva in colpa per non
aver avvisato i genitori.
Si erano incontrati alla stazione degli autobus , lei lo aveva portato alla sua macchina e
via verso Ramallah. Lui, Ofir, era la prima volta nella vita che andava a Gerusalemme.
Non si era accorto che Mona lo stava portando fuori citta', solo a un certo punto, ormai
gia' alla periferia di Ramallah , forse insospettito, forse gia' pentito, forse timoroso
per la reazione dei genitori aveva detto "non sapevo che a Gerusalemme vi fossero
tanti arabi" . E la', poco dopo quelle parole, la macchina si era fermata. Era il
luogo convenuto.
Un terrorista armato di kalashnikof aveva aperto la portiera di Ofir, intimandogli di
uscire. Il ragazzo, terrorizzato, si teneva aggrappato al suo sedile, forse non si era
nemmeno accorto del tradimento di Mona, probabilmente in un lampo avra' capito di essere
finito in mezzo ai terroristi il cui unico desiderio e' ammazzare gli ebrei.
Il primo tanzim gli ha sparato, poi altri suoi compagni si sono divertiti , lo hanno
crivellato di colpi, lo hanno messo nel bagagliaio della loro macchina e portato via.
Mona e' andata a pranzo con un'amica nascondendo la macchina sporca di sangue.
Il papa' di Ofir ha detto di non essere troppo interessato a incontrare colei che ha
portato suo figlio verso una morte atroce e senza senso. La sua e' solo una certa
curiosita': che volto puo' avere questa strana persona, questa ragazza capace di ingannare
un ragazzino e portarlo all'esecuzione solo perche' ebreo e israeliano.
Certamente il papa' di Ofir avra' visto Mona entrare trionfante nell'aula del tribunale
militare. Rideva Mona, era felice, eccitata, trionfante.
Per il suo popolo aveva fatto assassinare un ragazzino ebreo di 16 anni che era andato
all'appuntamento d'amore indossando la maglietta della scuola.
Amana Mona, Che grande coraggio!
L'Alto Commissario
Europeo Javier Solana ha pronunciato questa frase lapidaria:"SAREBBE IMMORALE
TRATTARE CON I TERRORISTI!".
Di quali terroristi parlava Solana? Dei terroristi palestinesi? Di quei terroristi che
hanno fatto saltare autobus, esplodere bombe in tutta Israele? Di quei terroristi
palestinesi che sparano nelle macchine dei cittadini israeliani ? Di quei terroristi
palestinesi che hanno ridotto senza gambe i tre fratellini Choen a Kfar Darom o che hanno
reso orfani i bambini dei cogniugi Kahana? Di quei terroristi palestinesi che hanno come
unico fine di ammazzare gli ebrei?
Di quei terroristi che per la terza volta hanno messo una macchina piena di esplosivo a
Meah Shearim di Gerusalemme?
EBBENE NO! Non e' a questi terroristi cui Solana si riferiva!
Solana non parlava dei terroristi palestinesi, quelli gli sono simpatici! Sono
"in".
Solana parlava dei terroristi albanesi dell'UCK. Quelli invece sono "out".
NON SOLO , la commissione d'inchiesta della Nazioni Unite ha definito "eccessivo e
sproporzionato" il ricorso alla forza di Israele durante l'intifada. Guai chiamarla
-guerriglia armata-, solo intifada, nulla piu'.
NON SOLO, la commissione delle Nazioni Unite ha affermato che Zahal "non ha avuto
perdite consistenti" e che i "pochi morti israeliani" erano vicino agli
insediamenti dei cattivi -coloni-.
Nessun accenno al terrorismo palestinese. Hamas, Jiad, Fatah, Forza 17 nemmeno nominati.
Naturalmente detta commissione composta da: Kamal Hossain (Bangladesh), Richard Falk
(USA), John Dugard (Sud Africa) si e' incontrata con esponenti politici palestinesi,
compreso Yasser Arafat, organismi non governativi, giornalisti locali.
Il governo israeliano non ha collaborato sostenendo che il mandato della commissione era
univoco poiche' si e' occupato delle violazioni dei diritti umani solo da parte
israeliana. I palestinesi possono violare i diritti umani senza ricevere nemmeno un
rimprovero, nessuna commissione d'inchiesta per loro, nemmeno quando ammazzano altri
palestinesi.
Il governo di Gerusalemme non ha pero' ostacolato l'inchiesta.
Bene, signor Solana, e' immorale trattare con i terroristi...purche' non siano
palestinesi. Complimenti vivissimi!
E' stata uccisa a Hebron
una bambina di dieci mesi. Si chiamava Shalevet che significa Fiammella. Non e' stato un
incidente. Non e' stato uno scasmbio di spari tra le due parti.
Qualcuno ha preso la mira sulla testina di Shalevet, ha premuto il grilletto e la
Fiammmella si e' spenta. Aveva dieci mesi.
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