Un necessario preambolo
Il CORRIERE DELLA SERA di
venerdì 11 novembre 1938 - ANNO XVII - con titolo a tutta pagina fa leggere:
"LE LEGGI PER LA DIFESA DELLA RAZZA APPROVATE DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI". E
come sottotitolo: "I MATRIMONI MISTI SONO PROIBITI. LA DEFINIZIONE DI 'EBREO', LE
DISCRIMINAZIONI E L'ANNOTAZIONE ALLO STATO CIVILE. L'ESCLUSIONE DAGLI IMPIEGHI STATALI,
PARASTATALI E Dl INTERESSE PUBBLICO. LE NORME CONCERNENTI LE SCUOLE ELEMENTARI E MEDIE E
GLI INSEGNANTI"
E' uno schema di Decreto Legge che andrà a modificare, tra l'altro, la materia dei
matrimoni dei cittadini italiani con appartenenti a razze non ariane o con persone
straniere e a regolare in forma nuova il trattamento giuridico degli appar- tenenti alla
razza ebraica.
Incominciano in tal modo a prendere veste giuridica e si avviano ad essere funzionanti
i provvedimenti annuncianti la difesa della razza italiana, così come deciso dal GRAN
CONSIGLIO DEL FASCISMO nella adunanza del 6 Ottobre 1938 - ANNO XVI.
Primo rilievo da fare a quanto sopra, almeno da dare come informazione alle generazioni
odierne e per coloro che non hanno più bene a mente le passate vicende della nostra
Italia, SONO QUELLE DUE ANNATE IN NUMERO ROMANO poste a lato delle due date tradizionali
che per quasi due millenni hanno annualmente enumerato il tempo. Decorrenza di un anno nel
breve tempo di un mese: 6 Ottobre 1938, ANNO XVI e 11 Novembre 1938, ANNO XVII! Il
perché?!: il FASCI- SMO misurava il suo tempo a far data dal 28 Ottobre 1922. Data
fatidica, si diceva, e da qui ha inizio l'ERA FASCISTA che doveva dare un nuovo volto al
mondo!
Secondo rilievo: IL PARTITO UNICO CHE DETTA LEGGE; un governo non eletto dal popolo e
quindi non di sua espressione, ma che con la forza ha acquisito il diritto di farlo. Il
Gran Consiglio del Fascismo ha deciso... e così si deve fare. Il Governo deve legiferare
nel rispetto di quanto stabilito dal partito! Di un solo partito! Senza dialogo. La
volontà di un solo uomo e l'obbligo per un popolo di OBBEDIRE senza poter discutere !
CREDERE, OBBEDIRE, COMBATTERE! Una scritta ripetitiva che ancora oggi, ad oltre 70 anni
di distanza, si può leggere sui muri di alcune vecchie case italiane !
Un preambolo che può sembrare superfluo ma che in realtà non lo è, se si vuole
considerarlo premessa a quanto si andrà a dire su questo NUMERO UNICO circa la II Guerra
Mondiale, i Campi di Internamento e di Concentramento, sia pure visti, per il periodo
1940-1944, come corollario ad una MOSTRA di POSTA MILITARE. Perché la citata Guerra, i
Campi di Internamento e di Concentramento, sono state le dirette conseguenze di quel modo
di pensare e di fare più sopra accennato, molto dittatoriale. Ed il primo problema per un
dittatore è sempre quello di annullare i potenziali nemici interni... o almeno di far
divenire questi, e sono delle specifiche razze umane, i responsabili diretti di cose ed
affari che vanno male: in questo caso sono, per i membri del Gran Consiglio del Fascismo,
i non ARIANI e gli EBREI, senza distinzione di sesso, di età, di professione, di bontà
umana, di senso civico, ecc.
Nel maggio del 1940 due circolari telegrafiche del Ministero dell'Interno invitano le
Prefetture a far pervenire gli elenchi degli ebrei italiani da internare. Un telegramma
dello stesso Ministero del 20 Maggio 1940 contiene l'ordine per la inclusione degli ebrei
stranieri tra coloro che debbono essere internati.
Per il collocamento dei "CAMPI", venne preferita l'Italia Centrale (Marche ed
Abruzzo in particolare), perché ritenuta zona con scarsa viabilità e con territorio
impervio e perché lontana dai luoghi di svolgimento di eventi bellici.
Gran parte del popolo ebraico italiano, quello ritenuto pericoloso per motivi politici
e sociali, finisce così nei Campi di Internamento. Poi quasi tutti gli ebrei, man mano
che la guerra, iniziatasi per noi il 10 Giugno 1940, va sempre di più verso una
prevedibile disfatta per l'Italia, finiscono per essere considerati pericolosi ed i Campi
si infittiscono e si intasano di sofferenti individui. Quei pochi che erano scampati
all'internamento, con l'avvicinarsi del 25 Luglio 1943, sono costretti ad entrarvi a
seguito dell'intervento diretto del Partito Nazionale Fascista che, con lettera in data 15
Giugno XXI (significa 1943) a firma del suo Vice Segretario Nazionale, Alfredo CUCCO,
invita ogni Federale ad inviare una relazione specifica e particolareggiata sull'attività
antiebraica dagli stessi federali svolta anche mediante la 'mobilitazione degli spiriti'
"per la difesa, prima ancora dei fini razziali, della resistenza interna che è
presupposto di vittoria". Perché "la lotta antiebraica è oggi più che mai
all'ordine del giorno della Nazione in guerra ... e il motore della contro-propaganda a
danno dell'Italia, così all'estero come all'interno, è giudaico".
E IL CORRIERE DELLA SERA, lunedì 26 Luglio 1943, questa volta senza "ANNO
XXI", scriveva: "LE DIMISSIONI DI MUSSOLINI - BADOGLIO CAPO DEL GOVERNO-. S. M.
il Re, Vittorio Emanuele III, assume il comando delle Forze Armate". E nel giornale
di Giovedì 9 Settembre 1943, scriveva ancora a caratteri cubitali: "ARMISTIZIO - LE
OSTILITA' CESSATE TRA L'ITALIA E L'INGHILTERRA E GLI STATI UNITI".
Quelle DIMISSIONI DEL DUCE, costrettovi dal Gran Consiglio del Fascismo nella seduta
del 25 Luglio 1943 a seguito di una votazione di sfiducia nei suoi confronti, E
QUELL'ARMISTIZIO dell'8 Settembre 1943, AVEVANO INTANTO FATTO INTRAVEDERE AGLI EBREI
INTERNATI DEGLI SPIRAGLI Dl LIBERTA'. Ma così non fu e, dopo quell'armistizio che non
"armistiziava" più niente per la presenza massiccia dei tedeschi nei fronti
italiani e per la ricostituzione del Partito Fascista e quindi della formazione della
Repubblica Sociale Italiana, ebrei e non, finirono sui camions dei tedeschi e quindi in
Germania. Un viaggio che faceva svanire ogni possibilità di sopravvivenza.
E restano così tutti lì, gli EBREI internati, in quei Campi, per tanti anni; per
molti di quei sfortunati, con inizio dal 1940, per poi finire, nel Settembre del 1943, nei
campi di sterminio tedeschi. Come quelli dell'Abbadia di Fiastra in Urbisaglia, ed erano
più di cento, deportati ad Auschwitz!- Solo uno di essi potè raccontarlo: il Dr. Paul
Pollak. Ed è alla fine di quanto andiamo scrivendo che vogliamo riportare, in proposito,
la testimonianza diretta di questo uomo, che può considerarsi, alla sua maniera, un
fortunato: un MEMORIALE che racconta la vita degli internati nel Campo di Urbisaglia e
l'epilogo di tutta la loro disumana tragedia nel Campo di morte di Auschwitz in Germania.
Il perché di tutto questo?
Lo ha scritto Giuseppe Oreste Viozzi, e lo si potrà leggere in altre pagine inserito
in un testo completo con il titolo "Il Campo Prigionieri di Guerra di
Servigliano". Qui riportiamo le poche righe più emblematiche:
"Orgoglio...ambizione... pazzie... di Capi, portano a quella abominevole cosa che è
la Guerra, inutile strage di popoli e Nazioni! Tutte queste brutte cose... dice ai posteri
il Campo Prigionieri e Profughi di Servigliano, ed insieme ad esso i tanti e tanti altri
d'Italia fino ai più tragici, più disumani, ed obbrobriosi di Europa, e del mondo in
guerra...!
Il mondo ha perduto la coscienza e l'idea delle leggi divine della umana
fratellanza".
Troverete inoltre una lunga serie di scritti capaci, nel loro insieme, di dare un
quadro esauriente delle Leggi speciali antiebraiche, dei Campi di Concentramento e di
Prigionieri di Guerra, ed anche una descrizione particolare dei singoli Campi delle Marche