Gli esseri umani geneticamente inclini alla docilità sono, ceteris paribus, più adatti di coloro che non sono docili.
In questo caso la docilità indica una tendenza ad accettare la conoscenza e i consigli trasmessi mediante i canali sociali. In questo contesto la docilità connota un'inclinazione a imparare o a credere, ma non necessariamente a essere arrendevoli o passivi. Le persone docili imparano prontamente nelle situazioni sociali e tendono ad acquisire condotte e convinzioni socialmente approvate in materia di fatti e di valori. La docilità può avere sia una componente cognitiva sia una componente motivazionale.
Sul fronte cognitivo la docilità comporta convinzioni legittimate dai processi sociali (informazioni ricevute da fonti qualificate) e non da convinzioni fondate su dimostrazioni empiriche valutate dal soggetto stesso. Sul fronte motivazionale essa implica accettazione sulla base della legittimazione e dell'approvazione sociale e non sulla base di pulsioni e motivi individuali non acquisiti a livello sociale.
SIMON HA. (2000). Scienza economica e comportamento umano. Edizioni di Comunità. pp 42-44