In questo modo è possibile dimostrare che l'irreversibilità del corso degli eventi naturali risulta compatibile con la simmetria temporale propria delle leggi fondamentali della meccanica, nel caso che, per un'interpretazione statistica della legge dell'entropia, si impieghi il calcolo delle probabilità al fine di calcolare solo transizioni reali, vale a dire solo quelle transizioni che avvengono di volta in volta nel futuro. Da ciò consegue anzitutto l'incremento dell'entropia nel futuro. D'altra parte, siccome ogni attimo trascorso è stato anch'esso almeno per una volta presente, ne consegue che l'incremento dell'entropia era inerente anche a tutto ciò che allora si trovava nel futuro, e dunque anche ai tempi che oggi appartengono al passato.
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Riepiloghiamo ancora una volta l'argomentazione esposta fin qui: la struttura del tempo, così come si manifesta nella diversità tra passato e futuro, non è deducibile dai princìpi fondamentali della fisica. Essa dev'essere semmai presupposta in quanto proprietà oggettiva dell'accadere naturale.
F Cramer. Caos e ordine. Bollati Boringhieri, 1988: 259.
Dunque ecco spiegato il problema della menopausa: un’anziana può aiutare figlia e nipoti solo se è ancora viva e in salute, e non ha a sua volta figli piccoli a cui badare. Il nocciolo dell’‘ ipotesi della nonna’ è appunto questo: il sostegno che la nonna può offrire ai nipotini è talmente prezioso che, passata una certa età, è evolutivamente più vantaggioso aiutare la figlia ad avere bambini suoi, anziché continuare a metterne al mondo di propri. Secondo questa teoria sarebbe proprio questo il motivo per cui le donne vivono ancora molti anni dopo la menopausa. La loro fecondità cessa abbastanza presto da permettere loro di passare a questo nuovo ruolo.
Johansson, Sverker. L'alba del linguaggio (Italian Edition) (posizioni nel Kindle 3353-3357). Ponte alle Grazie. Edizione del Kindle.
Vi erano una volta due macchine per fare i salami, perfettamente costruite allo scopo di convertire i maiali in squisiti salami.
L'una continuava a trovare gusto nei maiali e produceva innumerevoli salsicce; l'altra disse: «Che cosa m'importa dei maiali? Il mio lavoro è molto più interessante e meraviglioso di qualsiasi maiale». E si rifiutò di lavorare e cominciò a studiare il suo interno. Ma, privato dell'alimento naturale, il suo interno smise di funzionare, e più essa lo studiava, più gli sembrava vuoto e senza senso. Tutto il minuzioso apparato grazie al quale era avvenuta fino ad ora la deliziosa trasformazione era fermo, ed non riusciva a capire che cosa fosse capace di fare. Questa seconda macchina per fare i salami assomiglia all'uomo che ha perduto la gioia di vivere, mentre la prima assomiglia all'uomo che l'ha conservata. La mente è una macchina strana che può combinare nei modi più vari e sorprendenti i materiali che le vengono offerti, ma senza materiali del mondo esterno è impotente e, diversamente dalla macchina per fare i salami deve prendersi da sé i suoi materiali, poiché gli avvenimenti diventano esperienze soltanto mediante l'interesse che suscitano in noi: se non ci interessano, non ci servono. Quindi l'uomo la cui attenzione è volta all'interno non trova nulla che sia degno d'essere notato, mentre l'uomo, la cui attenzione è volta all'esterno può trovare in sé, nei rari momenti in cui esamina la sua anima, il più vario e interessante assortimento di ingredienti separati e quindi riamalgamati in forme belle od istruttive.
RUSSELL B. La conquista della felicità. TEA, 2012. pp 145-6
A volte le forze in gioco e il potere dell’imbuto delle false credenze sembrano troppo grandi e formidabili da affrontare, figuriamoci da migliorare. Ma l’umanità è migliorata in così tanti modi ed è riuscita a superare così tanti ostacoli. Perché non anche questo? E sì, quando viene inventata una nuova tecnologia, spesso viene utilizzata per la prima volta in modi discutibili (pensate alla frode postale), ma poi impariamo e risolviamo le cose. È vero, l’imbuto delle false credenze non è una semplice tecnologia, ma è piuttosto un groviglio intricato di processi umani e forze esterne e tecnologie. Pertanto, sarà molto difficile risolverlo. È molto più complesso del semplice miglioramento delle piattaforme dei social media (che di per sé è molto complesso). Come abbiamo visto in tutto il libro, ci sono molte cose che possiamo fare per mitigare il problema, e molte altre per le quali non sappiamo cosa fare – ancora. Speriamo che riconoscere l’importanza della fiducia e gli effetti devastanti dell’imbuto delle false credenze ci incoraggi a compiere passi importanti nella giusta direzione. E speriamo che, comprendendo la psicologia più profonda alla base del problema della falsa credenza, possiamo iniziare a trovare modi per colmare le lacune e lavorare insieme.
Ariely, Dan. False credenze: Cosa spinge persone razionali a credere a storie completamente irrazionali (p.378). ROI Edizioni. Edizione del Kindle.