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"...eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto si volgerá nuovamente al bene,che ritorneranno l'ordine, la pace, la serenitá"Annalies Marie Frank
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Quale pace?


In questi giorni e per l'ennesima volta Arafat e I palestinesi hanno
mostrato la loro vera faccia.  Hanno incominciato con dimostrazioni nelle
Universita' israeliane dove sono arrivati come belve feroci sventolando le
bandiere palestinesi (IN ISRAELE), urlando "itbah yahud" (morte agli ebrei),
e tirando I soliti sassi e cantanto l'inno nazionale palestinese (IN
ISRAELE). Hanno continuato a urlare fino al giorno della Festa
dell'Indipendenza di Israele, sempre con le loro bandiere sul territorio
israeliano, sempre urlando come forsennati il loro odio. Hanno concluso con
la guerra il giorno della loro Nakba - catastrofe -, per ricordarci che la
nascita dello stato di Israele e', appunto, per loro, una catastrofe . E
cosa fanno I palestinesi per ricordare la loro catastrofe? Copiano da noi il
suono delle sirene ma non sono capaci di copiare da noi anche il sentimento
vero, la pieta'. Quando suonano le nostre sirene per ricordare la Shoa' gli
ebrei israeliani si raccolgono in un silenzioso dolore, non corrono per le
strade cercando di linciare turisti tedeschi . Quando suonano le nostre
sirene per ricordare I 20.000 soldati morti nelle guerre arabo israeliane la
popolazione piange per I suoi figli morti non corre dietro agli arabi  per
vendicarli.   Quello che loro sanno fare bene invece e' VIOLENZA,
LINCIAGGIO, GUERRIGLIA , Arafat ha dato il via alla guerra e per giorni I
territori palestinesi sono stati travolti dall'odio, dalle molotov, dai
Kalasnikov  che la polizia palestinese usava per sparare addosso ai nostri
soldati . Cinque morti e centinaia di feriti ma loro sono contenti cosi'. Il
loro capo, Arafat, onorato dal mondo intero, e' il solito farabutto, il
solito terrorista e ce lo ricorda spesso nel caso dovessimo dimenticarlo.
Spero che Barak, il nostro primo Ministro, sappia quello che fa consegnando
Abu Dis nelle mani di Arafat perche' significa dargli la possibilita' di
portare il suo arsenale da guerra nel cuore di Gerusalemme, la nostra
Capitale con tutte le conseguenze del caso.
Mentre nei territori c'era la guerra ( che si rinnovera' ancora piu'
violenta oggi e domani), mentre in Israele I deputati arabi della NOSTRA
Knesset aizzavano I loro giovani teppisti a rovinare le nostre universita',
al Nord gli hezbollah bombardavano e bombardano ancora Kiriat Shmona e I
vari kibbuzim della zona. La popolazione israeliana vive nel terrore e nei
rifugi. I bambini urlano durante il sonno per la paura.
I deputati arabi del parlamento israeliano hanno reso la Knesset una specie
di arena dove loro urlano  come dei pazzi, dove pretendono che si cambi il
nostro inno nazionale perche' gli fa schifo, che si cambi la nostra bandiera
perche' gli fa schifo anche quella, non vogliono che Israele sia per
definizione "Stato Ebraico e Democratico" ma -Stato multietnico-. Israele
non ha neppure il diritto di definirsi come vuole. L'Egitto e' per sua
definizione -Repubblica Araba-, cosi' la Siria e tutti gli stati arabi ma
Israele non ha questo diritto, Israele, per non disturbare la sensibilita'
dei suoi cittadini arabi, non deve essere il paese degli ebrei, creato 
dagli ebrei per gli ebrei dopo duemila anni di sofferenze.
E' questa la pace degli arabi, e' questa la pace di Arafat, e' per questa
pace  che gli hanno dato il premio Nobel.
Dalla Orient House, sempre per ordine di Arafat, giorni fa e' uscita una
nuova carta geografica dove non esiste lo stato di Israele ma esiste, grande
, grandissima, estesa su tutto il nostro territorio, la Palestina. Viva,
Viva la pace araba e che Dio ci protegga.
In questi giorni il 1 canale della Televisione italiana fa la pubblicita'
della "partita del cuore', che si terra' il 25 maggio a Roma e mette sullo
schermo televisivo, come prima cosa la foto di Arafat accompagnata dalla
parola "pace'. Protestate, e' una vergogna.

Deborah Fait
Israele
Gerusalemme Capitale

Addio, non arrivederci!

Le immagini dei soldati israeliani che uscivano cantando dalla fascia di
sicurezza del Libano hanno commosso tutto Israele.L'ultimo soldato ha chiuso
il cancello che li separava da Israele e finalmente I nostri ragazzi erano
fuori da quell'inferno. L'esercito di Israele lasciava il Libano dopo 18
anni di dolore.
"Mamma, E' finita, siamo fuori" " Siamo a casa". Siamo a casa, queste erano
le parole che tutti avevano sulle labbra, Casa, Israele, la famiglia,
difendere il proprio paese e I propri cari  stando a Casa. E  dicevano agli
inviati della televisione israeliana " abbiamo lasciato la' 1000 dei nostri
compagni morti" e il dolore, mescolato alla gioia, era autentico perche' chi
andava in Libano era legato ai suoi compagni come a dei fratelli e ogni
morte, ogni funerale era una tragedia per tutti non solo per le famiglie.
Il ritiro dal Libano e' stato preparato meticolosamente e si e' svolto nel
migliore dei modi. L'esercito d'Israele aveva diluito le proprie posizioni
per mesi  e quando e' giunto l'ordine definitivo di evacuazione I soldati
ormai avevano da portar via solamente il loro zaino  e  premere il bottone
che avrebbe fatto saltare in aria le loro postazioni. Sono stati tutti molto
attenti a non rispondere, se non necessario, al fuoco costante degli 
hezbollah poiche' nessuno voleva che l'ultimo giorno in Libano facesse altri
feriti.
Purtroppo l'esercito libanese del sud, alleato di Israele, non e' riuscito a
mantenere lo stesso ordine e  si e' sciolto nel completo caos. Una parte e'
scappato in Israele, una parte ha disertato, una parte si e' consegnata agli
hezbollah  e sara' condannata a morte. Israele non ha potuto far niente per
evitare la disfatta dei propri alleati, se l'esercito israeliano fosse
andato a proteggere la ritirata dell'esercito libanese  sarebbe successo un
disastro. Purtroppo I nostri alleati libanesi si sono fatti travolgere dal
panico. Nei giorni precedenti la ritirata proclamavano che loro sarebbero
rimasti a difendere le loro famiglie e I loro villaggi, questo purtroopo non
e' avvenuto e  sono fuggiti alla rinfusa  abbandonando tutto.
Abbiamo seguito l'arrivo dei terroristi nelle postazioni ex israeliane, 
urlavano, sparavano, I cittadini libanesi cristiani dei villaggi li
abbracciavano per tenerseli buoni, per far loro capire che erano loro
ammiratori, che anche loro odiavano gli israeliani e forse questo e' stata
la parte piu' amara. I cristiano-libanesi dei villaggi del sud sono sempre
stati protetti da Israele contro le incursioni dei terroristi, venivano a
lavorare nelle citta' israeliane, I loro bambini venivano a giocare, a fare
le feste, a studiare in Israele e poi , non appena gli amici israeliani se
ne sono andati, eccoli abbraciare I terroristi  giurando loro fedelta'
eterna,  strappare e a bruciare la bandiera israeliana che per 18 anni gli
aveva salvato la vita.  Abbiamo sentito gli hezbollah urlare il loro odio,
gridare che la guerra sarebbe continuata fino alla liberazione di tutta la
Palestina. Un abisso ci separa dagli arabi , un abisso culturale che loro
tentano di superare con un'aggressivita' spaventosa.  Per questo motivo non
ci sara' mai una vera pace, armistizi si,  pace mai. E' inutile illudersi ,
abbiamo tanti armistizi, con l'Egitto, con la Giordania, forse un giorno con
I palestinesi ma mai la pace. Loro continueranno ad odiarci, nelle loro
scuole si insegna che gli ebrei  sono dei demoni, che hanno inventato la
Shoa' per prendere la loro terra.  Insegnano che il sionismo e' il veleno
che avvelena la terra araba, periodicamente organizzano manifestazioni di
odio, non solo nei territori palestinesi, ma in tutti I paesi arabi
circostanti,  con autobus di carta che bruciano, con le bandiere si Israele
che vengono bruciate e calpestate.
Israele sta dando ospitalita' ai libanesi fuggiti dal Libano del sud,  circa
6.500. Avranno subito I documenti  per poter lavorare, passaporti se
vorranno recarsi altrove. Sono liberi di decidere della loro sorte ,  sono
liberi di scegliere se stare nelle citta' e villaggi israeliani o se farsi
costruire dal governo di Israele una citta' solo per loro. A loro la scelta.
Nel frattempo sono stati accolti con  affetto, con dolci, regali, denaro.
Ogni famiglia ha ricevuto una casa provvisoria in attesa delle loro
decisioni. Ecco un esempio di quell'abisso di cui parlavo,  un esempio di
grande civilta' di cui Israele da' ancora una volta prova: cosa sarebbe
accaduto se fossero stati gli israeliani ad essere profughi in Libano? 
Meglio non pensarci.
Dov'e' Ron Arad? Israele, e' uscita dal Libano, Israele e' pronta a dare il
Golan alla Siria, Israele ha consegnato ad Arafat quasi tutta la Giudea e
Samaria e altri tre villaggi intorno a Gerusalemme ma di Ron Arad catturato
nel 1988 e venduto dagli hezbollah ai terroristi di Amal e da questi alle
bande palestinesi e da queste a non si sa chi, nessuna notizia.
Israele deve dare, deve comportarsi come se avesse perso le guerre invece di
averle vinte. Gli arabi si comportano come se le avessero vinte invece di
averle perse.  Dettano le condizioni, non cedono di una virgola, sanno solo
comportarsi con arroganza, prepotenza aggressivita'. Non so se rivedremo mai
Ron Arad ritornare a casa, nessuno sa se  lui , Ron, potra' mai rivedere la
sua famiglia e Israele , nessuno sa nemmeno se sia vivo. Quelli che lo hanno
catturato e venduto sono vivi e liberi di gridare ancora, pieni di odio e
aggrappati alle reti del confine tra Israele e Libano"A morte gli ebrei  A
morte Israele".

Deborah Fait

Associazione di Amicizia Marche Israele - Pagina attiva dal 1995 - E mail: aami@eclettico.org
Ultimo aggiornamento: 16/01/10