Dunque pare proprio che ci sia un rapporto fra l’asimmetria dell’uso delle mani e quella della gestione della lingua. Se è così, le mani potrebbero essere il sentierino che ci porta alle origini della lingua.
Johansson, Sverker. L'alba del linguaggio (Italian Edition) (posizioni nel Kindle 2773-2774). Ponte alle Grazie. Edizione del Kindle.
Il fatto di avere una mano dominante non è una caratteristica unicamente umana: è presente in quasi tutti i primati, solo che fra loro i destrimani e i mancini sono all’incirca in egual numero. Il dibattito scientifico sulla dominanza manuale nello scimpanzé è piuttosto vivace, e a volte anche molto acceso: alcuni scienziati sostengono che la ripartizione sia perfettamente equa, mentre altri affermano che c’è una leggera preponderanza di destrimani. In ogni caso, la disparità sarebbe assai modesta: in tutte le osservazioni, gli scimpanzé destrimani non superano mai il 60%. Negli studi condotti su altre specie di primati si è rilevata più o meno la stessa proporzione. Dunque è sorprendente la grande disparità che si riscontra nell’uomo: in tutte le culture, i destrimani si presentano in numero soverchiante – tipicamente il 90% – rispetto ai mancini. Il fatto che la dominanza manuale sia in buona misura ereditaria fa pensare che, se questa sproporzione esiste in tutto il pianeta, poggia su basi biologiche, benché i dettagli genetici non siano ancora stati acclarati.
Johansson, Sverker. L'alba del linguaggio (Italian Edition) (posizioni nel Kindle 2756-2764). Ponte alle Grazie. Edizione del Kindle.