Socrate

Di Socrate, questo amante della perplessità, esistono pochissime affermazioni positive. […] Le due proposizioni socratiche positive sono le seguenti.

La prima è: «Patire un torto è meglio che commetterlo», a cui Callide, l'interlocutore del dialogo, replica come avrebbero replicato tutti i Greci: «Subire un torto non è da vero uomo, ma da schiavo per il quale meglio è morire che vivere se, offesi, non si sia capaci di aiutare se stessi o chi ci sta a cuore».

La seconda dice: «Personalmente, sarebbe meglio suonare una lira scordata, dirigere un coro stonato e dissonante, e anche che molti uomini non fossero d'accordo con me, piuttosto che io, essendo uno, fossi in disarmonia e in contraddizione con me stesso». 

H Arendt. La vita della Mente.  Il Mulino; 2009: 274-5

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