Uno strumento per riflettere sul determinismo
II determinismo è la tesi che afferma che "per ogni istante c'è solamente un futuro fìsicamente possibile" (Van Inwagen, 1983, p. 3). Può sembrare che questo concetto non sia particolarmente ostico da comprendere, ma è incredibile quanto spesso anche pensatori molto sofisticati riescano a farsene un'idea completamente sbagliata.
In primo luogo, vari studiosi partono dal presupposto che il determinismo implichi l'ineluttabilità. Ma non è cosi.
In secondo luogo, molti arrivano a pensare che sia una cosa ovvia che l'indeterminismo - la negazione del determinismo - possa concedere ad agenti come noi quella libertà, quella manovrabilità, quello spazio di azione, che semplicemente non potremmo avere in un universo deterministico. Ma non è così.
E, terzo, è una credenza diffusa che in un mondo deterministico non ci siano possibilità di scelta reali, ma solo apparenti. Questo è falso.
Veramente?
Ho appena contraddetto tre argomenti tanto centrali nelle discussioni sul libero arbitrio e così raramente messi in discussione, che molti lettori potrebbero pensare che stia scherzando, o stia rivestendo le mie parole di qualche significato esoterico. No, sto affermando che il compiacimento che consente a queste argomentazioni di venir tanto placidamente accettate è in sé un grave errore.
DC Dennett. L'evoluzione della libertà. Raffaello Cortina, 2004: 33.